Volontariato d’impresa, a Sondrio un progetto con i detenuti

Un’azienda del territorio e i suoi dipendenti, un piccolo gruppo di persone detenute nella casa circondariale di Sondrio, un bene pubblico da riqualificare: sono i protagonisti di un’iniziativa sperimentale di volontariato d’impresa attuata nelle scorse settimane a Sondrio, all’interno di un laboratorio di Giustizia di comunità attivato dal progetto Porte Aperte, coordinato da Forme e finanziato da Regione Lombardia.

L’iniziativa è stata attivata con la partecipazione del Comune di Sondrio: l’Ufficio tecnico ha individuato il bene pubblico su cui intervenire, il lavatoio della frazione di Pradella inferiore, e l’amministrazione del capoluogo ha fornito i materiali necessari a realizzare la riqualificazione.

I detenuti si sono quindi messi all’opera con i dipendenti dell’azienda Della Cagnoletta di Albosaggia, presenti a titolo volontario, e per alcuni giorni hanno lavorato tutti insieme alla sistemazione di lavatoio e tettoia. Anche le pause sono state un momento di condivisione e socialità: tutti i partecipanti infatti hanno pranzato insieme nella sede del Gruppo Sportivo di Triangia, nell’oratorio della frazione.

Positivo il bilancio tracciato dall’assessore ai Servizi sociali del Comune di Sondrio Maurizio Piasini: “Si tratta di un'iniziativa di rilevanza sociale, efficace nella sua azione, che vede la collaborazione di pubblico e privato - ha sottolineato -. Oltre a generare forme di giustizia di comunità, il progetto è stato promosso con l'intento di sensibilizzare il territorio, affiancando nel lavoro di riqualificazione di un bene pubblico persone detenute e cittadini. L'auspicio è che altre aziende si rendano disponibili per poter avviare percorsi lavorativi per i detenuti e recuperare beni comuni".

Un augurio condiviso da tutti i partner di Porte Aperte: il coinvolgimento della comunità locale e la collaborazione delle aziende sono un elemento molto importante per attuare le azioni del progetto, pensate per accompagnare con interventi personalizzati gli adulti sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria.

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