Lo sport diventa un’installazione artistica con il laboratorio creativo di Un Paese che Educa: insieme al giovane artista Maicol Formolli, ragazze e ragazzi hanno trasformato in un quadro idee, suggestioni, sentimenti e valori legati all’educazione e allo sport.
L’attività in queste settimane ha fatto tappa a Chiuro e a Piateda, dove i quadri verranno ora esposti nelle due palestre comunali: un modo per tenere sempre in primo piano pensieri e sensazioni legati alla passione per lo sport, ma anche per ricordare a tutti - ragazzi e adulti - quanto praticare uno sport e rispettarne i valori sia importante per la crescita di ciascuno. Con questa attività gli spazi delle palestre sportive diventano le prime botteghe educanti promosse dal progetto, che vanno a popolare la mappa dei presidi educativi territoriali che la comunità educante sta costruendo in questi mesi di lavoro.
Il progetto e il suo percorso
Il laboratorio creativo è uno degli interventi promossi sul territorio da Un Paese che Educa, il progetto finanziato dalla Fondazione Con i Bambini che Forme sta realizzando in partenariato con diverse realtà locali: i Comuni di Chiuro e Piateda, le associazioni sportive PentaPiateda, GDS Chiuro e Olympia Piateda, Acli Provincia di Sondrio e l’Istituto comprensivo di Ponte in Valtellina.
L’obiettivo è sostenere gli attori territoriali che mantengono vivi i paesi e sperimentare insieme iniziative per contrastare la povertà educativa. Il progetto punta a promuovere la costruzione di una comunità educante, coinvolgendo gli attori territoriali che si occupano di bambini e ragazzi, le famiglie, i luoghi di “educazione informale”, per diffondere una cultura educativa comune e coinvolgere la cittadinanza nell’accompagnare la crescita delle nuove generazioni.
In questi mesi il team degli Edu Coach di Forme e i partner hanno lavorato insieme e con i ragazzi per analizzare bisogni e desideri dei giovanissimi e le risorse della comunità che li accompagna nella loro crescita, punto di partenza per costruire insieme proposte e attività: dopo la prima fase di confronto e approfondimento, sono stati avviati diversi interventi concreti sul territorio,
Gli interventi sul territorio
All’Istituto comprensivo di Ponte in Valtellina è in partenza uno sportello di ascolto aperto ad alunni, insegnanti, genitori, nato da un percorso della comunità educante per rispondere alle esigenze di alcuni ragazzi con bisogni specifici e, più in generale, di tutti coloro che frequentano la scuola. Si tratta di un intervento educativo comunitario co-costruito con la scuola: partendo dal bisogno di supporto di singoli ragazzi, l’iniziativa ha allargato l’azione sull’intera comunità, sperimentando un metodo di lavoro e di supporto collaborativo, di rete e integrazione con la comunità e le sue risorse.
In questi giorni prenderà il via anche Skillati!, un laboratorio educativo itinerante fra Chiuro, Ponte e Piateda, dedicato a ragazzi e ragazze che frequentano le classi dalla seconda media alla prima superiore. Obiettivo, progettare e sviluppare insieme nuove idee da realizzare in paese, ragionando anche sulle competenze che serviranno ad attuarle. Skillati è stato co-progettato da un gruppo di famiglie che ha accolto la sfida lanciata dal progetto: partecipare ad un laboratorio per co-ideare nuove soluzioni sul territorio per supportare la crescita dei loro figli. Vedremo se anche i ragazzi accetteranno la sfida della partecipazione e dell’attivazione per migliorare il loro percorso educativo e di crescita.
A Chiuro, infine, Un Paese che Educa ha supportato la nascita di una nuova rete educativa locale: la prima azione vede l’apertura sperimentale di un doposcuola promosso da Acli e Parrocchia. Il doposcuola è rivolto ai ragazzi dagli 11 ai 14 anni e si tiene nella sede dell’Oratorio, con la partecipazione del Comune e di volontari della comunità educante. Il lavoro di questa nuova rete collaborativa è facilitato e accompagnato dall'Edu coach.
Altre attività seguiranno: per restare sempre aggiornati potete seguire la pagina Facebook di Forme.