L’amore verso gli altri e verso sé stessi: l’educazione al consenso durante il percorso di affido

La tematica del consenso risulta particolarmente importante nell’ambito dell’affido, poiché spesso i bambini presi in carico dal servizio sociale, per via delle loro storie, hanno delle difficoltà a riconoscere i confini del proprio corpo e ad esplicitare il loro consenso o rifiuto verso chi si avvicina a loro.

Per questo è opportuno riconoscere le difficoltà ed affrontarle, affinché ogni bambino possa sviluppare una maggiore consapevolezza di sé. Proprio per questa ragione l’equipe del Servizio Affidi Provinciale ha ritenuto opportuno dare delle indicazioni che, seppur generali e rivolte a tutti, permettano di intavolare un iniziale ragionamento sulla tematica del consenso.

Nella parte iniziale dell’articolo faremo riferimento agli elementi costituenti dell’educazione al consenso (corpo, linguaggio, ambiente) mentre nella seconda parte verranno forniti dei consigli e materiali utili a stimolare una riflessione sulle modalità con cui introdurre la tematica.

Corpo, linguaggio, ambiente

Il presupposto fondamentale è che ogni persona si riconosca come proprietaria del proprio corpo, per cui la scelta di decidere se e cosa accettare è nelle mani di ognuno di noi. D’altro canto, questo diritto deve essere riconosciuto anche agli altri soggetti: è importante non sforzare baci, abbracci, contatti non desiderati.

Per favorire lo sviluppo di questa abitudine è necessario chiedere al bambino, sin dalla più tenera età, il permesso di toccarlo o spiegargli il motivo per cui è necessario farlo (per esempio “il dottore ti alza la maglietta per controllare i battiti del tuo cuore”, oppure: “posso darti un bacio?”). È necessario rispettare la volontà di ognuno, anche in caso di risposta negativa.

L’attenzione al linguaggio è un altro elemento da tenere presente: bisogna chiamare le cose con il loro nome. Anche le parti intime hanno un nome scientifico ed è opportuno utilizzarlo nel modo corretto affinché si evitino inutili tabù sul tema della sessualità e della scoperta del proprio corpo.

Un ulteriore punto su cui riflettere è rappresentato dall’ambiente e dalle persone che lo compongono. Il bambino deve poter riconoscere gli adulti che lo circondano come sicuri e affidabili. Può essere che tale sentimento venga esteso anche a persone esterne alla famiglia, per cui è opportuno parlarne con lui affinché possa essere tranquillo all’idea di trovare conforto anche all’esterno del nucleo familiare (insegnanti, educatori, catechiste...).

Stereotipi e idee alterate

Non si può non considerare che i minori entrano in contatto con visioni stereotipate o sbagliate che riguardano il tema del consenso, della violenza o della sessualità. Non di rado, per esempio, nel racconto dei femminicidi anche alcune tra le più influenti testate giornalistiche tendono a romanticizzare l’atto definendo il reo come “il bravo ragazzo che è stato investito da un raptus di violenza”, “l’amore folle per la moglie lo ha portato ad ucciderla” e così via. Tali idee distorte riguardano anche il tema della sessualità, che viene rappresentata in modo inadeguato.

È compito degli adulti scardinare queste credenze, o meglio ancora fare in modo che non abbiano nemmeno il modo di radicarsi nell’animo dei bambini e dei ragazzi.

Rispetto alla tematica della sessualità e della violenza, è opportuno ricordare che i bambini che sono stati allontanati della famiglia d’origine in alcuni casi potrebbero “sentirsi in colpa”, perché temono che l’aver raccontato la violenza subita abbia causato dei danni al genitore. D’altro canto potrebbero non riconoscere i confini del loro corpo, poiché può essere che questo sia stato leso in passato. Per questo è opportuno che la famiglia – con l’ausilio di professionisti – combatta contro l’idea alterata che l’amore sia correlato alla violenza. 

È importante, perciò, riconoscere la responsabilità e il ruolo che ognuno di noi può avere in questo importantissimo processo educativo volto a sostenere la costruzione di una personalità solida, in cui il rispetto per sé stessi non sia mai in secondo piano.

Alcuni spunti per introdurre il tema

Ecco di seguito dei materiali (video, libro e attività) che vi aiuteranno ad affrontare tali tematiche con i bambini attraverso varie modalità. Per favorire un reale confronto è opportuno scegliere lo strumento e la modalità che più si addice a voi e al vostro interlocutore.

La famosa band italiana dei Pinguini Tattici Nucleari ha cercato di spiegare che cosa significa consenso attraverso una favola cantata intitolata “La piccola volpe”, nella quale una volpe tenta di scappare dagli uomini che, contro la sua volontà, vorrebbero limitare la sua libertà ingabbiandola. Secondo il pedagogista Luca Frusciello, questa può essere una buona base di partenza per iniziare a riflettere sulla tematica del consenso, la quale però non può essere ridotta solo a mere parole ma deve essere tradotta in buone pratiche che i bambini iniziano a coltivare sin dall’infanzia.

Un ulteriore video che ci sentiamo di consigliarvi è quello realizzato da Rachel Brian, disponibile in inglese con i sottotitoli in italiano. Questo permette di riflettere con i bambini un po’ più grandi sul tema del rispetto, del consenso, dell’importanza di saper far rispettare i confini del proprio corpo. Vi consigliamo di visionarlo prima di mostrarlo ai bambini in modo tale da comprendere se e come volete affrontare tale tematica con loro.

Il video sopracitato è stato in seguito trasformato, dalla stessa Rachel Brian, in un testo a fumetti intitolato Dai un bacio a chi vuoi tu, che viene definito da Amnesty International come "un manuale con testi brevi e immediati, corredati da buffi e divertenti disegni per parlare ai bambini di bullismo e altri pericoli, ma anche di rispetto e ascolto". Non solo: "Con semplicità e umorismo - sottolinea Amnesty - supporta la comprensione dei propri e degli altrui diritti e, utilizzando il loro linguaggio, spiega ai più piccoli concetti fondamentali quali il consenso, il rispetto per sé e per gli altri, l’empatia. Per accompagnare i bambini di oggi alla scoperta di sé e del mondo e renderli – domani – adulti rispettosi e consapevoli".

La stessa Amnesty International ha predisposto una serie di attività da accostare alla lettura del libro sopracitato che potrete trovare online qui. Queste attività permettono di spiegare il tema del consenso attraverso attività ludiche e pratiche che permetteranno di condividere un momento divertente ed educativo con i bambini.

Un ulteriore testo che riteniamo opportuno consigliarvi è l’albo illustrato Il corpo è tuo di Lucia Serrano, nel quale vengono affrontate, in modo semplice e diretto, delle tematiche profonde e complesse che riguardano l’educazione affettiva e sessuale (consenso, utilizzo della terminologia scientifica in riferimento alle parti intime, prevenzione agli abusi). 

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